Legamento crociato anteriore: sintomi lesione, operazione e riabilitazione

Legamento crociato anteriore rotto o lesionato

Il legamento crociato anteriore è una delle quattro strutture legamentose portanti del ginocchio e svolge una importante funzione di freno allo spostamento anteriore della tibia rispetto al femore.

Proprio questa sua caratteristica peculiare, unita alla sua particolare conformazione anatomica, lo rendono una delle strutture più facilmente lesionabili del ginocchio.

Cenni di anatomia

La struttura anatomica del legamento crociato anteriore lo vede intrecciarsi al legamento crociato posteriore al centro dell’articolazione nella fossa intercondiloidea (da qui la definizione di legamenti crociati).

Vediamo più nel dettaglio dove è posizionato all’interno del ginocchio

  • Prende origine dalla tibia sulla superficie prespinale tra il menisco esterno e il corno anteriore di quello interno
  • Segue un tragitto preciso portandosi in obliquo verso l’alto, in fuori e indietro
  • Si inserisce sul femore a livello della faccia assiale del condilo esterno a contatto con la cartilagine

Il crociato anteriore (o meglio antero-posteriore) è composto da tre fasci che intrecciandosi creano una forma ritorta su se stessa:

  • L’antero-interno è quello più lungo e più esposto alle lesioni
  • Il postero-esterno è quelloche resiste di più quando ci sono lesioni parziali
  • L’intermedio

Queste differenze sono date dal fatto che i fasci che compongno il legamento crociato anteriore hanno fibre di lunghezze e direzioni diverse: questo significa che durante i movimenti esse non arrivano mai a tendersi tutte simultaneamente.

Funzione meccanica

Il legamento crociato anteriore, in associazione con il legamento crociato posteriore con il quale forma il pivot centrale dell’articolazione, garantisce la stabilità passiva dell’articolazione durante il movimento.

Nel particolare il LCA svolge il ruolo fondamentale di impedire la traslazione anteriore della tibia sul femore ad esempio durante l’estensione di ginocchio.

Oltre a impedire la lussazione anteriore applicando circa l’85% della resistenza totale, contribuisce con un 30% alla resistenza totale alla lussazione mediale.

Rottura e lesione

I meccanismi di lesione del legamento crociato anteriore possono essere indiretti o da traumi diretti.

Gli eventi che secondo la letteratura causano la maggior parte delle lesioni sono:

  • Un movimento rotatorio verso l’esterno della tibia con il piede fissato (78% di tutte le lesioni)
  • Un’iperestensione forzata dell’articolazione del ginocchio (seconda causa su tutte)
  • La forza in valgo sviluppata da un trauma da contatto sulla parte laterale del ginocchio

In quest’ultimo caso è possibile avere un quadro più complesso che associa anche la rottura del menisco interno e del collaterale mediale alla lesione del legamento crociato anteriore.

Questo quadro patologico viene definito dagli addetti ai lavori come “triade infelice” o “triade terribile” vista anche la frequenza con la quale si presenta negli sportivi.

Sintomatologia

I sintomi associati a una lesione o rottura del legamento crociato anteriore possono essere riassunti così:

  • Dolore intenso
  • Gonfiore marcato
  • Difficoltà di movimento
  • Limitazione funzionale
  • Instabilità dell’articolazione

I sintomi compaiono subito dopo l’evento traumatico quando la persona percepisce un cedimento brusco accompagnato da uno “schiocco” con la sensazione che qualcosa si sia effettivamente rotto.

Nel giro di qualche settimana con l’uso corretto del ghiaccio, riposo funzionale e farmaci è possibile attenuare considerevolmente l’infiammazione diminuendo quindi dolore e gonfiore.

Il sintomo che rimarrà sarà l’instabilità del ginocchio, fattore che impedisce il ritorno all’attività sportiva.

In caso di lesione o rottura di LCA è consigliabile sempre fare una visita dal medico ortopedico che nella maggioranza dei casi consiglierà l’operazione, specialmente in caso di giovane età.

Questo è dovuto al fatto che un ginocchio senza il supporto del legamento crociato anteriore, anche se non dolorante al movimento, sarà sempre un’articolazione debole che andrà nel lungo periodo incontro ad altre lesioni, come quella del menisco e ad artrosi.

L’operazione chirurgica

Nei casi in cui il medico decida che il trattamento conservativo non sia indicato, l’aternativa è l’intervento chirurgico che negli ultimi anni riscontra una percentuale di riuscita completa che supera il 90%.

L’operazione, in artroscopia, può avvenire secondo diverse tecniche, tra le quali le più utilizzate sono:

  • Ricostruzione del legamento con prelievo autologo dai tendini di semitendinoso (SM) e gracile (GR)
  • Ricostruzione del legamento con prelievo autologo dal tendine rotuleo
  • Ricostruzione del legamento con prelievo autologo dal tendine del quadricipite
  • Ricostruzione del legamento con prelievo da tendine da donatore (con allograft)

Nel primo caso si esegue un prelievo dal paziente stesso (autologo) dei tendini dei due muscoli della coscia con un passaggio nell’articolazione attraverso un tunnel osseo.

ll secondo rappresenza l’attuale gold standard ed è quindi il più utilizzato negli ultimi anni.

L’ultima tecnica con allograft invece è solitamente usata in caso di revisione o ricorstruzione di più strutture nella stessa operazione.

Diagnosi e valutazione

In caso di evento traumatico diretto o indiretto e quindi della presenza dei sintomi sopra elencati è caldamente consigliabile andare dal proprio medico.

Per avere una diagnosi corretta bisogna effettuare una valutazione dell’articolazione con l’utilizzo di test specifici come:

  • Test di Lachman
  • Test del cassetto anteriore
  • Jerk test

Qualora la valutazione medica risultasse positiva si aggiungono alcuni test strumentali come:

  • Radiografia per vedere la presenza di fratture ossee e artrosi
  • Risonanza magnetica per valutare la condizione di legamenti, menischi e altre strutture articolari

Riabilitazione e fisioterapia

La fisioterapia rappresenta sempre una grande risorsa in ambito ortopedico, ma in particolar modo quando parliamo di lesione o rottura del legamento crociato anteriore.

In caso di trattamento conservatico o di riabilitazine post intervento è molto importante affidarsi a un professionista in quanto esercizi come la leg-estension, per fare un esempio pratico, possono peggiorare i sintomi o addirittura portare a una nuova rottura.

Il trattamento fisioterapico permette di tornare alla pratica dell’attività sportiva in 6 mesi circa e ha come obiettivi specifici, in base alla fase riabilitativa:

  • La prevenzione di altre lesioni
  • Ritorno a una corretta articolarità del ginocchio (attravero mobilizzazioni e stretching)
  • La tonificazione dei muscoli flessori e principalmente degli estensori (in catena cinetica chiusa come lo squat)
  • Trattamento manuale di eventuali contratture e trigger points di compenso
  • Incremento della stabilità dell’articolazione e della propriocezione
  • Miglioramento dell’equilibrio posturale e biomeccanico

Tutto deve essere fatto da un fisioterapista con una corretta progressione di forze e plasmando i migliori esercizi sulle potenzialità e gli obiettivi di ogni paziente.