Muscolo elevatore della scapola: vitale per dolori di spalla e cervicale

Muscolo elevatore della scapola

Il muscolo elevatore della scapola risulta essere molto piccolo rispetto per esempio ai grandi manovratori della spalla, ma è fondamentale nel trattamento di una miriari di problematiche a livello della cervicale e della spalla, ma non solo.

Come spesso accade con altri muscoli dalle caratteristiche simili, piccoli e spesso ignorati (qualcuno ha detto piriforme?), l’elevatore della scapola deve essere valutato e molto spesso trattato fisioterapicamente per risolvere ad esempio cervicalgie e dolori alla spalla.

Origine e inserzione

Il muscolo elevatore della scapola è situato nella zona laterale posteriore cervicale e svolge un ruolo molto importante e complesso nella biomeccanica del movimento, ignorato dai più.

Prende origine dai tubercoli posteriori dei processi trasversi delle prime vertebre cervicali (c1-c4) e si inserisce, dirigendosi verso l’esterno e in basso, a livello della parte alta del margine vertebrale, in prossimità dell’angolo superiore e mediale della scapola.

L’innervazione è data dai nervi cervicali C3-C4 e dal nervo scapolare dorsale C5.

Rapporti importanti

Il muscolo elevatore della scapola è ricoperto quasi interamente da altri due muscoli molto importanti: il muscolo trapezio e il muscolo sternocleidomastoideo.

L’insieme di questi tre muscoli è fondamentale nel trattamento di patologie come cercialgie e colpi di frusta, ma anche lesioni del sovraspinato o capsulite adesive della spalla.

Negli strati pià profondi prende rapporto con molti muscoli come:

  • Lo splenio
  • Il lunghissimo del collo
  • Il dentato posteriore superiore
  • Lo scaleno posteriore

Azione

La sua azione banalmente potrebbe essere considerata solo quella di elevare la scapola (e assistere nella sua rotazione mediale), il classico movimento del “scrollare le spalle”, ma presa in un’ottica posturale ricopre un ruolo di primo piano.

Ad esempio se consideriamo come punto fisso la scapola ecco che l’elevatore della scapola agendo monolateralmente inclina e ruota omolateralmente il collo, provacandone l’estensione nel caso di una contrazione bilaterale.

Nella pratica di un buon professionista del settore sanitario o di preparazione atletica, questo muscolo per questi motivi e per molti altri non dovrebbe essere mai essere sottovalutato o peggio ancora ignorato.

Fisioterapia e trattamento

L’elevatore della scapola può essere danneggiato a causa di diversi fattori:

  • Eventi traumatici
  • Posture sbagliate mantenute per lunghi periodi (al computer, sul divano…)
  • Stress fisici cronici
  • Stress emotivi cronici

Proprio questo muscolo è uno dei maggiormente coinvolti in presenza di forti stress continui, fisici ma anche e soprattutto emotivi, che provocano la comparsa di contratture muscolari o trigger points sul muscolo stesso.

Molto importante diventa quindi eliminare questi stati infiammatori con massaggi, tecniche manuali, esercizi e stretching ad esempio, non dimenticandosi di lavorare anche sui muscoli limitrofi e funzionalmente collegati.

Infine grazie a un’attenta analisi posturale è consigliato quasi sempre lavorare con della ginnastica posturale mirata sul paziente per migliorare la sua postura e ridurre i fattori di rischio di nuove problematiche.

Questa fase è fondamentale e gli esercizi devono essere ad hoc per ogni persona (siamo tutti un po’ diversi anche biomeccanicamente parlando) in modo da avere il risultato migliore possibile.

L’iter sopra descritto e quindi il trattamento del muscolo elevatore della scapola sono consigliati in molte patologie come ad esempio:

Molte volte i casi sopra citati tendono a non trovare soluzione e a cronicizzare nel tempo con il dolore che permane per mesi o anni.

Questo avviene quando non si lavora in modo completo e magari non si è data la giusta importanza a muscoli piccoli, ma importanti come questo.