Conservanti: guida per sapere quali evitare

Conservanti

I conservanti sono delle sostanze che vengono intenzionalmente aggiunte in molte tipologie di alimenti per prolungarne la durata e la possibilità di consumo, proteggendoli dal deterioramento dovuto a microorganismi e batteri.

Quando si parla di conservanti la gente è molto prevenuta e in molti cercano di capire cosa sia meglio mangiare per la propria salute e per quella dei propri cari; mi sento di precisare che i conservanti per come è strutturata la nostra società sono quasi obbligatori: non mi sembra di conoscere tante persone che ogni giorno si rechino a comprare alimenti freschi, genuini e biologici, magari direttamente dal contadino.

Certo è che se si riuscisse a fare un po’ di chiarezza non sarebbe male, delle linee guida generali sui conservanti che possiamo trovare contenuti in quasi tutti i prodotti che acquistiamo.

Ricordiamoci che queste sostanze sono riportate sulle etichette alimentari con delle sigle, composte da E2 (E2 è caratteristico della categoria conservanti) e seguiti da altri due due numeri.

Vediamo quelli più criticati e che è meglio tenere sott’occhio:

(E210, E211, E212, E213) acido benzoico, benzoato di sodio, di potassio e di calcio: questi conservanti ad alte dosi possono risultare tossici e in genere li possiamo trovare in bevande analcoliche, succhi di frutta, sciroppi, marmellate e gomme da masticare; in alcuni paesi non sono ammessi

(E214, E215, E216, E217, E218, E219) esteri dell’acido p-Idrossibenzoico: appartengono alla famiglia dei Parabeni e in molti paesi non sono ammessi e vengono aggiunti ai patè, ai rivestimenti di gelatina dei prodotti a base di carne, alla frutta in guscio ricoperta. E’ sconsigliato l’utilizzo frequente di queste sostanze (specialmente nei bambini) per i presunti effetti collaterali che possono provocare: disturbi digestivi, reazioni allergiche, asma, irritazione oculare, orticaria, iperattività, problemi di crescita e insonnia.

(E220, E221, E222, E223, E224, E226, E227, E228) derivati dell’anidride solforosa e solfiti: li troviamo principalmente in bibite a base di frutta, succhi, dolci, pesce conservato, birra, vino e condimenti come la senape. Bisogna moderarne l’utilizzo in quanto hanno un certo grado di tossicità, possono provocare irritazione gastrica e reazioni allergiche; oltretutto si è constatato come interagiscano con gli enzimi e siano dannose per alcune vitamine.

(E230, E231, E232 , E233) difenile, tiabendazolo e derivati fenolici: proibiti in Australia sono utilizzati come antimuffa sulle banane e agrumi (mangiate la scorza solo delle arance non trattate)

(E235)  netamicina: utilizzata principalmente nei formaggi può creare problemi intestinali.

(E236, E237) acido formico e sodio formico: li troviamo principalmente nei succhi di frutta, bevande e conserve di verdure; i loro effetti possono essere diuretici e irritativi.

(E249, E250) nitriti: molto presenti in insaccati, salami, prosciutti, wurstel, carni in scatola e altri prodotti a base di carne e non di rado anche in  pesci marinati e prodotti caseari; oltre come conservanti vengono usati molto per mantenere un colore vendibile delle proprie carni; i problemi più seri riguardano il calo della funzionalità respiratoria e dell’ emoglobina, oltre che i nitriti sono un alto fattore di rischio tumorale per lo stomaco.

(E251, E252) Nitrati: si trovano negli stessi alimenti dei nitriti, ma sono meno pericolosi; vanno assunti sempre con moderazione.

Possiamo stare relativamente più tranquilli quando troviamo le diciture:

(E 200, E202, E203) sorbati: sono antibatterici e antimicotici e per questo li troviamo in formaggi, burro, margarine, grassi, oli, emulsioni, maionese e in alcuni dolci. Da soli non danno problemi rilevanti, da evitare se assunti con nitriti perché possono creare sostanze mutagene.

(E260, E261, E262, E263) l’acido acetico e i suoi sali di potassio

(E270, E325, E326, E327)  l’acido lattico e i suoi sali di sodio: meglio evitarlo comunque per i bambini piccoli per difficoltà digestive; si trova nei prodotti da forno industriali, burro, mozzarella e panna, in ortaggi in scatola e in alcune bibite, confetture e dolci.

(E280, E281, E282, E283)  l’acido propionico e i suoi sali: possono provocare lievi emicranie e li troviamo nei formaggi e nei prodotti da forno

(E 290) l’anidride carbonica

Facciamo sempre attenzione a quello che mangiamo e che diamo da mangiare ai nostri figli, impariamo a leggere sempre le etichette alimentari.