Nanoparticelle che rilevano i tumori: la nuova frontiera medica

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Il capitolo tumori è forse il più delicato dei giorni nostri e numerose sono le ricerche che si susseguono nei più disparati ambiti: da quello medico a quello fisico e sempre più negli ultimi anni a quello tecnologico.

Google da questo punto di vista è una delle aziende che stanno investendo molti soldi ed energie, con grandi successi.

Una invenzione in questo senso in particolare sembra essere molto promettente: nanoparticelle capaci di individuare precocemente i tumori!

In ambito oncologico la velocità con cui si riescono a individuare i tumori è un aspetto fondamentale per poter poi curare in modo efficace il cancro (esempio lampante è il metodo inventato da questo ragazzo quindicenne per individuare i tumori dal costo di pochi centesimi).

L’invenzione

Le nanoparticelle magnetiche saranno in grado di pattugliare il corpo umano in cerca di malattie: con la grandezza di un millesimo di un globulo rosso si attaccheranno alle cellule bersaglio, siano esse proteine o altre molecole.

Controllate da un dispositivo indossabile capace di attrarle e contarle grazie a un magnete, potrebbero diventare la nuova frontiera della diagnostica e della cura precoce di malattie purtroppo molto comuni come i tumori.

Andrew Conrad, biologo molecolare e capo del team Life Scienze, facente parte del laboratorio di ricerca Google X, ha spiegato alla Digital Live Conference del WSJ come l’obiettivo sia di trasformare la medicina da reattiva a proattiva, migliorando in questo modo le tempistiche di allerta.

La speranza è quella che questo metodo diventi la routine in campo medico e diagnostico.

A che punto siamo

La ricerca è tutt’ora nelle fasi più salienti e oltre cento esperti delle più diverse discipline stanno studiando queste nanoparticelle e il metodo di assunzione: proprio su quest’ultimo punto si pensa si possano somministrare attraverso delle semplici pillole.

Uno dei problemi è trovare il giusto rivestimento delle pillole in modo che possano aiutare le nanoparticelle a individuare e attaccarsi alle cellule giuste.

L’altro problema è quello della gestione dei dati e della privacy (già oggi Google è molto sotto attacco per l’enorme mole di dati che gestisce ogni giorno, immaginate se si sommassero anche queste informazioni mediche).

Google: un’azienda polivalente

Google si dimostra ormai da diversi anni una delle aziende capaci di investire nei campi più diversi, dall’innovazione alla tecnologia passando per la domotica, e naturalmente la salute e il benessere: proprio in quest’ultimo campo con i vari progetti tra i quali Baseline Study (raccolta di informaizoni genetiche), Calico (progetto per combattere le malattie legate all’invecchiamento) e google Fit (applicazione completa per smartphone Android) sembra essere sempre di più uno dei maggiori protagonisti del settore.