Corsa e camminata, articolazioni e osteoartrite

Corsa e camminata articolazioni e osteoartrite

Correre mette a rischio le ginocchia e le anche, o almeno questo è quello che sostengo ancora i meno informati.

Infatti secondo Paul Williams, scienziato al Lawrence Berkeley Laboratory all’Università della California a Barkley, dovrete trovare una scusa migliore per non uscire a correre e allenarvi.

Secondo la sua ricerca e con sua grande sorpresa il Dr. Williams ha trovato che le attività che si supponeva danneggiassero le ginocchia e le anche oltre provocando anche osteoartriti, in realtà rafforzavano le articolazioni e chi le pratica giornalmente non si deve più preoccupare di dover pagare il conto del suo allenamento continuo con una sostituzione di anca, ad esempio.

I risultati hanno dimostrato infatti che più si corre meno si riscontrano problemi di osteoartriti e sostituzione d’anca.

Il nostro corpo è una macchina straordinaria che tende ad adattarsi al meglio per sopportare lo stress che gli viene somministrato: in questo modo più le articolazioni sono sollecitate più il nostro corpo deposita più cartilagine nell’area stimolata, garantendo un maggiore effetto protettivo.

Il dottor Williams ha osservato e valutato i risultati ottenuti sui 75.000 partecipanti al National Runners’s ancd Walkers’s Health Studies, studio condotto per verificare la tesi secondo cui i rischi di osteoartrite e di sostituzione d’anca fossero proporzionali con l’intensità dell’attività fisica.

Questi stessi risultati per fortuna di noi amanti dello sport, non hanno trovato nessuna conferma e nessuna relazione o collegamento tra la corsa o la cammina e le patologie sopra elencate.

Niente più scuse, indossate un paio di scarpe da running adatte e fuori di corsa!

P.S.: non serve ricordarvi che muoversi, correre o camminare, tutti i giorni aiuta ad ottenere ossa più forti, un corpo più tonico e una mente più attiva; inoltre vi mantiene giovani, vi fa perdere peso e diminuisce il rischio di infarto e diabete (parliamo di un 70% di riduzione del rischio).

Ancora qui a leggere?