Distorsione caviglia: riabilitazione, esercizi e tempi di recupero

Distorsione cavilgia

La distorsione alla caviglia è probabilmente il più frequente infortunio che può colpire chiunque, dalla persona poco allenata o addirittura sedentaria, fino ad arrivare agli atleti.

In questi ultimi possiamo stilare una classifica degli sport più soggetti a distorsioni di caviglia, trovando in ordine: basket, pallavolo, calcio e corsa di durata.

La definizione precisa di questo infortunio prevede la perdita momentanea e incompleta dei rapporti articolari tra tibia, perone e astragalo, il primo osso del piede: per questo motivo parliamo di distorsione tibio-tarsica.

Dopo l’infortunio la durata della sintomatologia è molto variabile è dipende molto dal grado della distorsione e dalla situazione delle strutture anatomiche interne alla caviglia: parliamo in poche parole di un periodo che varia dai pochi giorni fino a diversi mesi in caso di complicanze associate.

Sintomi principali

Pensate che sono più di 10.000 le distorsioni di caviglia che avvengono in Italia delle quali la maggior parte delle volte il piede ruota internamente andando a lesionare i legamenti situati sulla parte esterna del piede (distorsione in inversione).

In base alla gravità dell’infortunio si possono presentare diverse tipologie di sintomi:

  • Dolore molto forte e acuto che si irradia al piede, ai malleoli e in alcuni casi anche alla gamba
  • Gonfiore accompagnato spesso da edema che avvolge il comparto laterale e mediale del piede fino ad avvolgere la zone calcaneare e malleolare
  • La presenza di un versamento di sangue o livido abbastanza importante deve essere indagata meglio in seguito perché potrebbe essere sintomo di una lesione legamentosa
  • Difficoltà nel muovere l’articolazione e limitazione funzionale dovuta al gonfiore e al dolore che si avverte al tatto, all’appoggio e al movimento
  • Instabilità dell’articolazione tibio tarsica che si può avvertire anche quando le altre sintomatologie si sono risolte e che risulta essere un fattore di rischio molto importante per le recidive

Quali sono le cause?

Quando parliamo di un problema così frequente nella popolazione come la distorsione di caviglia, dobbiamo immaginare un grande numero di fattori di rischio e possibili cause collegate ad essa:

  • Errori e alterazione dell’appoggio del piede, specialmente durante la camminata o la corsa
  • Ipotonia dei peronei e altri squilibri muscolari locali
  • Mantenimento di posture scorrette e problematiche posturali
  • Deficit e alterazione dei sistemi propriocettivi
  • Sovrappeso e obesità
  • Calzature non adatte alla conformazione del piede, allo stile di camminata o corsa
  • Irregolarità del terreno e ostacoli fisici

In ambito sportivo possiamo annoverare come situazioni ad alto rischio anche gli atterraggi dopo un salto, i contrasti fisici, un allenamento non adatto alla condizione fisica, un riscaldamento non adatto.

Tipologie e classificazione

Le distorsioni di caviglia in base alla gravità dell’evento e alla strutture anatomiche coinvolte e lesionate possono essere classificate in 4 gradi:

  • Grado 0 nessuna rottura dei legamenti con tilt astragalico minore di 10°
  • Grado 1 rottura di un legamento (peroneo astragalico anteriore) con tilt astragalico compreso tra 10° e 20°
  • Grado 2 rottura di due legamenti (peroneo astragalico anteriore e peroneo calcaneare) con tilt astragalico compreso tra 20° e 30°
  • Grado 3 rottura di tre legamenti (peroneo astragalico anteriore, peroneo calcaneare e peroneo astragalico posteriore) con tilt astragalico superiore a 30°

Fino al grado 2 la ripresa può essere molto buona e anche un atleta può permettersi di tornare in attività, col grado 3 la situazione si complica parecchio.

Cosa fare appena succede

Sicuramente il primo approccio è quello di smettere qualsiasi attività in corso e togliere subito il carico dalla caviglia senza sforzare l’articolazione già lesionata.

Una pratica molto efficace è l’applicazione del metodo RICE:

  • Rest – rimanere a riposo e senza carico sull’arto
  • Ice – applicazione del ghiaccio sempre con un panno e mai non a contatto diretto con la pelle
  • Compression – utilizzo di fasciatura meglio se allo zinco (e se applicata da qualcuno di esperto)
  • Elevation – mantenere l’arto elevato per favorire il flusso e lo sgonfiamento dell’arto

In questo modo è possibile controllare gonfiore e infiammazione, garantendo una guarigione più veloce.

Quando la caviglia è molto gonfia, c’è presenza di lividi e si ha difficoltà ad appoggiare a terra il piede il pronto soccorso è la scelta obbligata.

Indagini strumentali e diagnosi medica

In caso di una distorsione di caviglia di una certa entità e quindi non proprio lieve, caso in cui basta il RICE, gli esami strumentali che possono essere utili per arrivare a una diagnosi sono principalmente 4:

  • l’esame radiografico è molto importante per escludere eventuali fratture ed è quindi un mezzo di indagine molto utilizzato specialmente in pronto soccorso
  • l’ecografia anche se molto operatore dipendente, può bastare per fare una diagnosi accurata
  • la tac viene utilizzata molto spesso in casi di presunta frattura non evidenziate dalla radiografia
  • la risonanza magnetica, come in molti altri casi è l’esame strumentale più preciso

La diagnosi medica viene fatta attraverso dei test specifici e con uno o più di questi esami strumentali.

Nel caso di una distorsione di grado 3 la valutazione ortopedica è molto importante e un’operazione chirurgica può essere l’unica soluzione.

Negli altri casi (grado 0, grado 1 e grado 2) i trattamenti fisioterapici potrebbero bastare senza necessità di operazioni.

Terapie e cure fisioterapiche

Tenendo sempre presente che in base alla gravità di una distorsione di caviglia i tempi di recupero variano da 1-2 settimane (grado 1) fino ad arrivare a diversi mesi (grado 3) per quelle più gravi, possiamo definire gli obiettivi principali da perseguire durante il periodo di riabilitazione:

  • Eliminazione del dolore e del gonfiore
  • Recupero della rom articolare specialmente in prono-supinazione, del movimento e della elasticità
  • Ripristino funzionale
  • Aumento della forza muscolare
  • Miglioramento della stabilità e delle risposte propriocettive della caviglia

Per raggiungere tutti questi obiettivi è possibile utilizzare alcune terapie fisiche come la tecarterapia (per stimolare la rigenerazione), come all’uso di bendaggi funzionali e all’utilizzo di kinesiotape con lo scopo di sgonfiare la caviglia, dare più stabilità articolare e un maggior rinforzo muscolare.

Le tecniche manuali sono indicate per favorire la mobilizzazione e il recupero funzionale come per favorire il drenaggio linfatico e per risolvere eventuali contratture muscolari, aderenze fasciali o trigger points.

Ogni caso deve essere affrontato in modo diverso e la terapia deve essere impostata sulla base degli squilibri muscolari, posturali e articolari propri del paziente.

Esercizi fondamentali in caso di distorsione di caviglia

Quando la sintomatologia acuta viene risolta e l’articolazione riprende funzionalità bisogna lavorare con esercizi specifici per risolvere completamente la distorsione di caviglia ed evitare recidive.

Mobilizzazione ed elasticità: si può lavorare facendo compiere dei movimento di flesso estensione e prono supinazione associati ad esercizi di stretching dei muscoli più contratti (tricipite della sura ad esempio)

Rinforzo muscolare: molto importante è il recupero della forza (specialmente con gli elastici) di quei muscoli che in genere risultano deboli e quindi destabilizzano l’articolazione (in genere i peronei)

Miglioramento propriocettivo: l’utilizzo di palloni, tavolette e dischi per migliorare la funzione propriocettiva e di equilibrio è probabilmente l’aspetto più importante di tutta la riabilitazione e per assurdo spesso dimenticata anche da professionisti del settore riabilitativo

Lavoro sulla postura: un’analisi posturale seguita da una corretta ginnastica posturale risulta ottima per dare maggiore stabilità ed equilibrio a tutto il corpo e quindi abbattere i fattori di rischio per altre distorsioni tibio tarsiche

Rimedi alternativi

Fermo restando che il primo rimedio casalingo rimane sempre il metodo RICE, qualora il vostro scopo fosse quello di velocizzare il recupero è possibile utilizzare sotto consiglio del vostro farmacista alcuni rimedi come ribes nigrum in gocce o creme a base di arnica, canfora o calendula.

Alcuni trattamenti alternativi come alcune tipologie di riflessologia o l’agopuntura possono aiutare a velocizzare il recupero, come anche il Reflessage (anche in autotrattamento).

Ricordatevi di riprendere la vostra attività fisica con moderazione per arrivare solo in seguito alla vostra massima performance (attenzione anche ai tipici errori che si commettono in palestra).

Tenete sempre fatti gli esercizi anche quando la caviglia si sembrerà tornata alla normalità perché avere un’articolazione tibio tarsica debole e non equilibrata è un fattore di rischio per altre future distorsioni di caviglia, ma anche di altre problematiche come ad esempio la fascite plantare.