Riflessologia plantare: cos’è e come funziona il massaggio riflesso ai piedi

Riflessologia plantare

La riflessologia plantare è un particolare massaggio riflesso, basato sui principi della riflessologia, la cui origine si perde nella notte dei tempi, ma che ancora oggi viene praticato in tutto il mondo: dalla Cina all’America, dal Medio Oriente all’Africa, dall’Egitto all’Europa.

Il massaggio energetico del piede, conosciuto meglio come riflessologia plantare, è stato scoperto da diverse civiltà, ma le tracce più complete e gli studi più approfonditi ci sono arrivate dalle aree dell’Antica Cina, del Tibet e dell’India.

Questi testi contengono molte teorie e molti insegnamenti importanti riguardo la riflessologia plantare che ancora oggi si tramandano di padre in figlio, di generazione in generazione, di libro in libro.

Medicina alternativa

Nonostante tutta questa storia meravigliosa che avvolge la riflessologia plantare e che ha ammaliato anche me da giovane, è doveroso fare un appunto.

Stiamo parlando di un trattamento olistico che al momento attuale non ha ricerche scientifiche consistenti che confermino la validità dei principi su cui si basa la riflessologia plantare.

Detto questo, moltissime persone ne raccolgono i benefici ogni giorno, che sia placebo oppure no, le controindicazioni sono veramente pochissime.

Vale quindi comunque la pena provarla almeno una volta nella vita!

Perché la riflessologia plantare

Oltre alla tradizione millenaria, il fattore che rende molto appetibile la riflessologia plantare a molte persone è che non si tratta direttamente la parte dolorante.

Se ho un mal di schiena, anche in fase acuta, le tecniche riflesse permettono, in teoria, di andare a stimolare il riequilibrio della zona infiammata senza toccare la schiena, ma andando in questo caso a trattare la zona del piede relativa alla colonna vertebrale.

Il succo del discorso è che la gente che prova la riflessologia plantare si sente più sicura, perché non trattando direttamente la parte infiammata non corre il rischio di peggiorare la situazione.

si avvicinano alla riflessologia plantare perché permette di trattare ogni parte dolorante del corpo senza andare a toccare direttamente la parte ammalata o dolorante: in questo modo si sentono più al sicuro, più tranquilli.

Quando ricorrere alla riflessologia plantare?

La riflessologia plantare è utile in tantissime situazioni, ma come ogni altra medicina alternativa non deve mai sostituire la cura medica nelle patologie, in particolare se gravi (sarebbe un errore).

Preferisco vedere la riflessologia come un validissimo aiuto in caso di problematiche croniche da affiancare alle terapie in atto o per problematiche di entità lieve o al massimo moderata.

Anche perché tirando le somme, le controindicazioni al trattamento sono davvero molto poche e riguardano:

  • Problemi locali al piede come distorsioni di caviglia, fratture o malattie cutanee contagiose
  • Gravidanza (in particolare i primi tre mesi)
  • Rischio di trombosi
  • Infezioni generali con febbre alta
  • Uso di ansiolitici o psicofarmaci

Detto questo la riflessologia può essere utilizzata come aiuto in tantissime tipologie di problemi, vediamo qualche esempio pratico

I motivi per cui può essere applicata in così tanti ambiti sono presto detti:

  • Non ha effetti collaterali dimostrabili
  • Rilassa e rimette in equilibrio il sistema energetico del corpo
  • Coadiuva eventuali altre terapie
  • È un massaggio veramente piacevole e rigenerante

Il fine ultimo, secondo la teoria, è quello di mettere il nostro corpo nelle migliori condizioni di autocurarsi: questo concetto è applicato sempre dal corpo grazie al nostro sistema immunitario.

Immagina infatti cosa succede con un raffreddore, un’influenza o un taglio: il corpo nella maggior parte dei casi riuscirà a guarire anche senza farmaci.

Prova a fare un esperimento

I maestri che studiano da anni la riflessologia plantare chiedono spesso di provare a massaggiarsi la pianta del piede e di notare come le varie parti non siano tutte omogenee, come ci siano ad esempio dei punti più dolenti e altri più piacevoli da massaggiare.

Adesso prova a farlo anche tu

Chiedi in seguito di fare la stessa cosa ad un vostro amico o parente e mettete a confronto le vostre sensazioni: noterai come risulteranno diverse, come diversi saranno i punti dolenti e gonfi.

Il fatto che una parte del nostro piede risulti dolente al tatto è un segno di un nostro bisogno, un segnale da leggere che ci comunica come l’organismo non si trovi in uno stato di equilibrio e benessere.

Questo succede perché ogni persona è diversa e di conseguenza ogni trattamento deve essere personale e adattato alle esigenze del momento della persona trattata.

Perché proprio il piede?

Partendo dal presupposto che esistono diverse tipologie di riflessologia, da quella auricolare a quella del viso, passando per quella cranica e della mano, la riflessologia plantare è quella più conosciuta e praticata al mondo.

Sembrerebbe inoltre essere anche quella più antica: si narra infatti che il suo creatore visse 2.400 anni a.C. in Cina e reperti antichi ritrovati in Egitto, confermano l’utilizzo da parte dei medici nell’antico egizio del massaggio del piede come cura di primaria importanza.

Sarà il fatto che il piede possiede quasi 7200 terminazioni nervose e che, parlando di postura e di fascia, le principali catene posturali siano condizionate proprio dal piede.

Anche nella medicina tradizionale cinese il piede risulta molto importante se parliamo ad esempio di meridiani energetici.

Nel mondo il piede inoltre è considerato come il nostro secondo cuore perché camminando stimola il ritorno venoso e il circolo linfatico verso il cuore.

In molte culture è anche visto come un ponte energetico che ci connette con la Terra: l’uomo primitivo veniva continuamente “massaggiato” dalla Terra su cui camminava a piedi nudi ricevendo stimolazioni utilissime al suo organismo.

L’evoluzione e la natura hanno posizionato i punti riflessi più importanti e i canali di scarico sui nostri piedi in modo che la camminata fosse una mezzo perfetto per massaggiare il piede in modo naturale.

Ti consiglio di provare a camminare un po’ sull’erba scalzo, ti aiuterà a sentirti subito meglio

Tutte queste informazioni le capirono per primi gli antichi e ancora oggi sono un sapere molto importanti in diverse parti del mondo, come per i monaci tibetani.

Lo studio della riflessologia in occidente

Anche l’occidente non è rimasto immune al fascino della riflessologia plantare e molti studi sono stati eseguiti per provare a testimoniare le potenzialità della riflessologia.

Lo studioso più importante da questo punto di vista è forse il Dr. William H. Fitzgerald, inventore del massaggio zonale riflesso occidentale e inventore dei meridiani della riflessologia e della mappa zonale occidentale.

Un altro contributo molto importante ci arriva dallo studio dei cristalli fibrositi della Hingam che risultarono importanti come parte della diagnosi riflessa eseguita sul piede.

Grazie al lavoro di queste persone e di molte altre in ospedali e cliniche la riflessologia plantare è riuscita a raggiungere milioni di persone e ancora oggi è uno dei trattamenti complementari più utilizzati anche in Italia.

Purtroppo sempre che gli studi eseguiti non possono essere strutturati in doppio cieco e quindi non è possibile escludere l’effetto placebo: a oggi quindi, non rispettando i gold standard necessari, la riflessologia plantare rimane un trattamento alternativo non riconosciuto universalmente dalla medicina classica.

Mappe riflesse

Immagina che il tuo corpo sia attraversato da delle linee verticali che proiettino una mappa sui vostri piedi: in questo modo è stata creata la mappa della riflessologia plantare nella quale ogni parte del corpo si trova proiettata letteralmente sul piede.

Nel corso degli anni si sono create diverse correnti di pensiero, come succede in ogni disciplina: questo ha portato alla creazione di diverse mappe ognuna delle quale con qualche peculiarità diversa.

Mantenendo la stessa base e molte similitudini si trovano in internet molte mappe più o meno diverse: il problema vero è che ogni piede risulta diverso per vari aspetti.

Avendo ben in mente i punti principali solo l’esperienza del riflessologo può fare la differenza nel trovare e trattare i punti giusti.

Sempre parlando di mappe. attraverso l’utilizzo delle tecniche di riflessologia plantare è possibile lavorare anche sui meridiani energetici, ad esempio con la teoria dei 5 elementi: questo fattore è un freccia in più (molto potente) al nostro arco.

Per questi e altri motivi la riflessologia plantare viene utilizzata ancora oggi in molti ospedali orientali, come vengono utilizzate anche altre metodiche dai principi simili come l’agopuntura.

Chi è il riflessologo

Il riflessologo non è un medico, ma è un professionista che applicando i suoi studi sulla riflessologia plantare riesce a leggere la mappa del piede e a trattare correttamente i suoi punti dove necessario.

Molto importante sono lo studio visivo del piede (rossori, gonfiori, calli ecc) e quello palpatorio (dolore, tono, trofismo, elasticità, granelli della Ingham, ecc): il riflessologo è così in grado di trovare le cause del disagio per porre le basi per un riequilibrio energetico e funzionale dell’organismo.

Non essendoci un percorso formativo universitario specifico, e trattandosi comunque di un trattamento manuale, per quanto abbastanza sicuro, meglio affidarsi magari a un riflessologo che sia anche fisioterapista, giusto per avere una garanzia di fondo migliore.

Riassumendo, perché provare la riflessologia plantare?

Abbiamo già visto come un trattamento di riflessologia plantare possa essere d’aiuto in moltissimi casi e a moltissime persone, ma veniamo un momento ai vantaggi che un massaggio simile può portare al nostro corpo:

  • Stimola le funzioni vitali dell’organismo attraverso le 7200 terminazioni nervose che arrivano al piede
  • E’ un massaggio molto piacevole che porta la persona a rilassarsi completamente abbassando notevolmente il livello di stress
  • Riequilibra energicamente e funzionalmente il corpo, base del benessere e della prevenzione
  • Stimola il sistema circolatorio e linfatico
  • Supporta la cura di moltissimi disturbi e malattie
  • Può essere affiancata ad una terapia già in atto come trattamento complementare
  • Non è in alcun modo invasivo o doloroso
  • Non prevede l’assunzione di alcun tipo di farmaco
  • Non provoca alcun tipo di effetto collaterale

Se vuoi approfondire meglio l’argomento ti invito a continuare la lettura sui benefici della riflessologia.

Conclusioni

Ti invito a un riflessione: al mondo esistono centinaia di trattamenti alternativi, ma solo le tecniche di riflessologia sono nate migliaia di anni fa e in diversi parti del mondo.

Nei tempi antichi le terre non erano in comunicazione tra loro come lo sono oggi eppure i principi della riflessologia vennero scoperti in posti completamente diversi e distanti tra loro.

Questo particolare non è di poco conto se ci pensi e conferma a suo modo, anche se poco scientifico, la validità di una pratica che viene tramandata ormai di secolo in secolo, senza andare persa nel tempo (e un motivo ci sarà).

Nell’uomo ciò che è dentro si vede fuori.

Guardare l’esterno per cogliere dentro.

La parte riflette il tutto.

(Zhen Jiu Da Cheng)

Per mia esperienza e come fisioterapista, vi possono dire che non è un trattamento validato scientificamente, ma i suoi principi non sono stati neanche smentiti: semplicemente negli studi sui trattamenti manuali lo studio in doppio cieco (gold standard) non è applicabile.

Concludendo secondo me, tra i trattamenti alternativi e olistici è senza ombra di dubbio tra i migliori che possiate provare, considerato anche il fatto che permette di trattare i disturbi sia in fase acuta che cronica senza toccare le parti interessate dall’infiammazione e dal dolore.

La mia esperienza

La mia avventura comincia all’età di 16 anni, periodo in cui mio padre mi ha fatto avvicinare alla riflessologia e solo dopo moltissima teoria e pratica su appositi cuscini per imparare la tecnica precisa, ho cominciato, all’età di 18 anni a “lavoricchiare” tra parenti e amici.

Ho messo lavorare tra virgolette perché durante i primi anni ho eseguito esclusivamente massaggi di riflessologia plantare e riflessologia della mano alle persone che ne avevano piacere, a titolo gratuito.

In quegli anni di esperienza, giorno dopo giorno mi accorsi che quell’umile massaggio ai piedi migliorava davvero lo stato di benessere delle persone, che mi descrivevano proprie sensazioni: calore in varie zone del corpo, benessere, flussi di energia.

La mia formazione mi ha portato a diventare fisioterapista, chinesiologo e massoterapista, ma tutt’oggi e fino a quando la scienza non smentirà in modo categorico i suoi principi, continuo ad applicare anche la riflessologia con ottimi risultati.

Consiglio a tutti di provare almeno una volta nella vita la riflessologia plantare, è un’esperienza che vale la pena di essere vissuta, un mondo tutto da scoprire.

Dott. Tartaglini Filippo (Gussago – Brescia)

392-0104868