La contrattura è la lesione muscolare più semplice e meno grave, ma anche, proprio per la sua natura, la più frequente.
Molto ben conosciute dagli sportivi, le contratture muscolari possono colpire anche chi pratica semplicemente movimento per il proprio benessere o anche chi proprio non è avvezzo all’attività fisica.
Nonostante la relativa entità del problema, una contrattura può essere leggera e poco invalidante, ma anche molto intensa e dolorosa, capace di limitare la capacità di esecuzione anche delle attività quotidiane più banali.
Sintomi di una contrattura
I sintomi che caratterizzano una contrattura muscolare sono precisi e la rendono nella maggior parte dei casi facilmente palpabile e trattabile in ambito massoterapico e fisioterapico.
Nel particolare stiamo parlando di:
- un aumento involontario e stabile del tono muscolare
- dolore quando si palpa la zona rigida interessata
- rigidità del muscolo coinvolto e in molti casi dei muscoli ad esso collegati (catene muscolari)
- ridotta elasticità nei movimenti che interessano la parte coinvolta con dolore al movimento
In generale il dolore non è così forte da far smettere l’attività sportiva, ma il consiglio generale è di interrompere e non sforzare: se infatti a riposo una contrattura mediamente si risolve in 3-10 giorni, associata a un continuo sforzo fisico i tempi di guarigione possono dilatarsi molto e può diventare un importante fattore di rischio per complicanze non di poco conto, come lo stiramento o nei casi peggiori lo strappo.
I muscoli più coinvolti sono in generale i muscoli quelli più utilizzati durante il giorno o durante un’attività sportiva (fate molta attenzione a quelli biarticolari): bicipite femorale, quadricipite femorale, adduttori, gastrocnemio, solo per fare qualche esempio, ma anche muscoli molto legati allo stress come il trapezio o che risentono molto della postura come i paravertebrali.
Cause e prevenzione
Anche se può colpire chiunque, la contrattura predilige chi pratica sport molto esplosivi, in particolare quando abbinati a volumi di allenamento molto ampi e sfiancanti.
Le cause che possono favorire l’insorgere di una contrattura muscolare sono molti e in generale coinvolgono errori nella metodologia dell’allenamento:
- un riscaldamento troppo corto e che non riesce a “scaldare” i muscoli a dovere
- lo stretching pre-prestazione è ancora comune specialmente tra gli sportivi amatoriali, ma è più lesivo che altro
- un carico di lavoro eccessivo per la propria preparazione atletica
- movimenti bruschi e violenti in situazioni di sollecitazioni eccessive
- mancanza di coordinazione e/o di equilibrio
- rigidità pregresse dovute in genere alla mancanza di defaticamento e stretching post-prestazione
- movimenti scorretti dal punto di vista biomeccanico
- una postura scorretta con squilibri muscolari associati
Correggere tutti questi aspetti è il miglior fattore di prevenzione che potete applicare!
Cura, medicina e riabilitazione
Il dolore intenso dei primi giorni tende a scemare nei giorni successivi con una durata che può arrivare a due settimane: essendo una lesione di grado zero non implica rotture di fibre e quindi è più facile da curare.
In ogni caso è sempre consigliabile consultare un professionista per avere un quadro della situazione più chiaro.
Nei casi di dolore molto intenso e presente in zone invalidanti o che difficilmente possono rimanere a riposo il medico potrebbe prescrivere degli antiinfiammatori o dei miorilassanti in modo da velocizzare il recupero e rendere il dolore meno intenso.
Molto utile possono essere le prescrizioni di ginnastica fisioterapica, con esercizi di allungamento e di riequilibrio posturale mirati, magari associati anche a massaggi di massoterapia.
In alcuni casi il medico potrebbe prescrivere anche delle sedute di terapia fisica o elettroterapia.
Rimedi e consigli olistici
La contrattura muscolare deve essere letta anche come una debolezza del muscolo coinvolto o della catena muscolare di cui fa parte: è molto indicato quindi analizzare e sistemare gli equilibri muscolari in gioco attraverso della ginnastica posturale e verificare con test specifici che i recettori posturali funzionino nel modo corretto.
Questi punti sono fondamentali per evitare recidive frequenti e per garantire un perfetto stato di funzionalità della parte interessata.
Oltre alle classiche pomate è possibile utilizzare, sempre con una indicazione sanitaria specifica, pomate non medicinali contenenti artiglio del diavolo e/o arnica, in grado di lenire il dolore.
Guardando per un attimo ai meridiani energetici è possibile trattare le contratture lavorando sul meridiano dove è situata la stessa, oppure avvalendosi dei principi kinesiologici che vedono il collegamento muscolo-meridiano.
Molto importante in un seduta di riflessologia plantare o di reflessage o di qualsiasi altro trattamento utilizzi i meridiani è ritrovare l’equilibrio del meridiano fegato.
Questi tecniche possono essere tranquillamente utilizzate a supporto del classico massaggio o trattamento fisioterapico.
Tenere al caldo la zona e bere molta acqua sono un aiuto molto importante per una pronta guarigione.